Milano. Il mese di febbraio vede il ritorno alla Scala del Maestro Zubin Mehta, a conferma della forte amicizia che lo lega al Teatro alla Scala, protagonista del terzo concerto sinfonico in streaming del 2021 dopo quelli diretti con eccellenti ascolti da Lorenzo Viotti e Carlo Boccadoro. Lo scorso autunno il Maestro Mehta ha collaborato con affettuosa partecipazione alla ripresa dell’attività del Teatro dopo il lockdown, eseguendo “La traviata” in forma di concerto e due serie di concerti sinfonici. Ora il Maestro prepara con l’Orchestra della Scala un concerto sinfonico che sabato 6 febbraio sarà trasmesso in streaming in diretta dalle ore 20 sul sito www.teatroallascala.org e sulle pagine Facebook e YouTube del Teatro. Nei giorni successivi sarà impegnato nelle prove della “Salome” di Richard Strauss per la regia di Damiano Michieletto, opera che sarà trasmessa in diretta su Rai 5 sabato 20 febbraio alle ore 20. “Salome” è la prima nuova produzione scaligera dopo il lockdown e la seconda opera rappresentata in forma scenica dopo la ripresa del mozartiano Così fan tutte.
Per il concerto del 6 febbraio Mehta ha scelto un percorso d’impronta classico-romantica con pagine di Beethoven, Mozart e Schubert. Apre il programma “l’Ouverture Coriolan” (1807), uno dei brani più esemplari del sinfonismo epico ed eroico di Beethoven. Seguono le arie per soprano e orchestra “Voi avete un cor fedele” (1775) e “Chi sa, chi sa, qual sia” (1789) di Wolfgang Amadeus Mozart, in cui esibirà le sue doti virtuosistiche il soprano Chen Reiss. Nella seconda parte del programma la Sinfonia in do magg. D 944 “La grande” (1825-28), ultimo lavoro sinfonico di Franz Schubert, che rispetta la tradizione e i modelli classici ma li supera esprimendo tensioni e poetiche di segno romantico.
La cronologia della collaborazione tra Zubin Mehta e la Scala comprende, oltre ai numerosi concerti con i complessi scaligeri, la Los Angeles e la Israel Philharmonic, un vasto repertorio operistico, a cominciare proprio da “Salome” nel 1974. Come interprete verdiano, Mehta dirige Il trovatore nel 1978 nell’allestimento di Luchino Visconti, “Jérusalem” per l’anno verdiano 2001, ospiti i complessi della Wiener Staatsoper con il memorabile spettacolo di Robert Carsen, Aida nell’allestimento di Peter Stein e Falstaff con Ambrogio Maestri e la regia di Damiano Michieletto ambientata a Casa Verdi. Ricordiamo inoltre un titolo pucciniano, “Turandot” nel 1976 con l’allestimento di Margherita Wallmann, uno wagneriano, “Tannhäuser” con la Fura dels Baus, e uno mozartiano, “Die Entführung aus dem Serail” eseguito nel 2017 per ricordare il ventennale della scomparsa di Giorgio Strehler e il decennale di quella di Luciano Damiani riprendendo lo storico spettacolo che proprio Mehta aveva battezzato al Festival di Salisburgo. Nei mesi scorsi il Maestro è stato tra i protagonisti della ripresa dell’attività del nostro Teatro dopo il lockdown dirigendo quattro recite de “La traviata” in forma di concerto con Marina Rebeka in settembre e due concerti sinfonici dedicati a Richard Strauss e Gustav Mahler in ottobre.
Soprano di origini israeliane, Chen Reiss ha già cantato per la Scala nel 2003 presso il Teatro degli Arcimboldi come Maria in “West Side Story” di Bernstein. Questo concerto segna dunque il suo debutto al Piermarini. Si è affermata a livello internazionale in un ampio repertorio sia operistico che concertistico che – come testimoniano diverse sue incisioni – spazia dal barocco al romanticismo tedesco, dal belcanto italiano al Novecento di Weill e Berg. Ha collaborato in modo stabile con la Bayerische Staatsoper e con la Wiener Staatsoper ed è ora regolarmente ospite dei maggiori teatri e sale da concerto del mondo, con maestri come Barenboim, Eschenbach, Fischer, Harding, Honeck, Janowski, Järvi, Mehta, Thielemann, Welser-Möst.